Il Criticone

Pietro Cheli
15/11/2013
Il suo peggior nemico

Una certezza è che con i romanzi di Veit Heinichen è impossibile annoiarsi: con teutonica precisione ne sforna uno ogni due anni. E con fantasia tutta italiana ogni volta trova modo di rendere diverso il suo protagonista Proteo Laurenti. Mi è capitato proprio in questo blog di esaltare la coppia  formata dallo scrittore tedesco e dallo sbirro italiano entrambi innamorati di Trieste dove vivono da parecchio tempo. Nella città più di confine che ci sia in Europa parte anche questa nuova avventura del poliziotto. Come sempre c’è molto vino, quello buono del Carso (che io scoperto negli anni grazie a questa serie di libri). La trama de Il suo peggior nemico supera ogni tipo di frontiera (non solo geografica) ed è bella ricca, ma non ve la racconto. Vi dico solo che la scena che mi ha colpito di più è quando Proteo si trova da vice questore (e quindi non semplice poliziotto) in piazza evede con amarezza i colleghi in assetto antisommossa caricare i ragazzi di Occupy (dove scorge il figlio che protesta a chiappe nude e non può trattenere un moto d’orgoglio). Se potesse a chiappe nude ci starebbe anche lui.

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