Pescheria

Attualmente riqualificata come sede espositiva di Arte Moderna e Contemporanea, l’edificio progettato dall’ingegner Giorgio Polli nel 1913 aveva la funzione di Mercato Centrale del pesce fino alla metà degli anni Novanta.

La struttura, funzionale ed esteticamente gradevole, rispecchia la volontà di costruire un vero e proprio edificio consacrato al commercio del pesce, che il mare Adriatico ha sempre generosamente fornito alla città di Trieste. Originariamente lo spazio centrale a tre navate prevedeva una serie di banchi del pesce in calcare del Carso, che erano continuamente alimentati dal”acqua contenuta nella cisterna-pompa mascherata dal “campanile” dell’edifico.

L’ironico e benevolo soprannome della struttura, Santa Maria del Guato, è dovuto alla sua struttura che ricorda una Chiesa e rende tributo al pesce “guato”, il ghiozzo un pesce tipico dell’Alto Adriatico.

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dal libro I morti del Carso
Mezz’ora dopo parcheggiò la Fiat vicino al vecchio mercato del pesce al molo Venezia. Il grande edificio del pesce presto sarebbe stato completamente dismesso, quando anche i carichi e le vendite mattutine del pesce fossero stati spostati nel nuovo porto. Un bel compito per la città, convincere i pescatori a trasferirsi. Qui alla “Cattedrale del pesce” o “Santa Maria del Guato” come la tradizione popolare chiamava il vecchio mercato del pesce per via della sua architettura e della relativa torre, era sempre stato il loro posto, e non vedevano motivo di trasferirsi dal centro della vita cittadina ai suoi margini


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