A ciascuno la sua morte

Titolo Originale
Gib jedem seinen eigenen Tod

Data di uscita
2001 Paul Zsolnay Verlag, Wien

Traduzione italiana
Valentina Tortelli

Casa editrice
e/o, Roma

Pubblicazione
Novembre 2005

Traduzioni
Olandese (Dood in Triëst, 2003 De Geus), Sloveno (Vsakemu svojo smrt, 2005 Pasadena), Francese (Le requins de Trieste, 2006 Seuil), Spagnolo (A cada uno sa propria muerte, 2006 Siruela), Greco (Δώσε στον καθένα το θάνατό του, 2007)


Grazie a una buona dose di ambizione e frequentando parecchi corsi, Laurenti aveva percorso il lungo e faticoso cammino da semplice agente a commissario ed era diventato capo della polizia criminale di Trieste, grado che comportava più lavoro che considerazione

Nel golfo di Trieste l'estate era al culmine; a sud, il duomo di Pirano brillava sotto la luce del sole, mentre a occidente le isole della laguna di Grado sembravano ondeggiare sul mare scintillante


Una mattina nella calda estate del 1999 il commissario Proteo Laurenti viene svegliato da una telefonata dei suoi uomini; uno yacht di lusso è andato a scagliarsi a folle velocità contro la costa triestina distruggendo un allevamento di cozze.
Il proprietario della barca è Bruno de Kopfersberg, una sua vecchia conoscenza su cui aveva indagato all’inizio della carriera per via della morte della moglie Elisa. Un caso mai chiarito, un’ossessione per Laurenti che non era riuscito a provarne la colpevolezza, un incubo che ritorna dal passato. Che fine ha fatto Kopfersberg?
Forse è morto, o magari si nasconde da qualche parte. E se è morto, chi poteva avere interesse a ucciderlo?
E poi, di cosa si occupa realmente la sua azienda di import-export?
Perché tanti misteri e nessuno che voglia veramente aiutarlo a procedere nelle indagini?

Ma è dall’ambiente della prostituzione che arrivano i primi importanti indizi: l’assassinio di una prostituta che ricattava Kopfersberg e Drakič per via dei loro loschi affari mette Laurenti sulla buona strada. Scoprirà che l’imprenditore di origine austriaca e i suoi soci gestiscono un ampio traffico di prostitute dall’est europeo e che insieme ad alcuni esponenti della Sacra Corona Unita stanno per mettere le mani su un affare di dimensioni colossali: la fornitura per conto dell’Unione europea di generi di prima necessità alle vittime del terremoto in Turchia.

Come al solito, niente è mai come sembra e la corruzione, il motore che muove gli affari anche nella tranquilla Trieste, città di provincia apparentemente lontana dai grandi traffici, lambisce lo stesso corpo di polizia.

In Italia A ciascuno la sua morte è uscito dopo I morti del Carso, invertendo così l’ordine in cui sono usciti in Germania e anche il filo della narrazione, pur essendo due romanzi indipendenti.


"Dans le genre du policier quinquagénaire qui n'a pas beaucoup d'illusion, il représente une variante originale. Le roman de Veit Heinichen apporte une note originale au mythe littéraire triestin. Plus qu'un décor, la cité devient un personnage, et les préoccupation de ses habitants contrastent avec les rouages du crime organisé"
Gérard Meudal - Le Monde
"Laurenti, che in passato ha ficcato il naso tra foibe, nostalgici del passato regime, entusiasti alfieri dell’ex maggioranza politica di centro destra, prosegue a indagare altre zone oscure. E per fortuna che lo fa. Come lettori e come cittadini non si può che essere contenti."
Pietro Cheli – Diario
"Ce livre rythmé, haut en couleur, maitrisé, fouille les poubelles de la nouvelle Europe mieux qu'une thèse."
Le Monde
"Lettura gradevole e di sostanza [in cui] ci si ritrova immersi in un intreccio di torbide tresche, di pasticci di frontiera conditi in salsa balcanica."
Corrado Pipan - Pulp
"Con ghigno beffardo, Heinichen strappa la maschera del perbenismo dal volto di Trieste. Perché, amando questa città, non la sopporta quando finge d'essere un'isola felice. Un paradiso di cultura e bon vivre. "
Alessandro Mezzena Lona - Il piccolo
"Un romanzo raffinato. Questo libro ha tutto ciò di cui ha bisogno un poliziesco: molto sangue, belle donne e un commissario."
Berliner Morgenpost
"In comune i due hanno un certo disincanto, perfetto per chi deve squadernare la realtà e scoprire i fili di vicende che molti vorrebbero sepolte o dimenticate. "
Pietro Cheli - Il diario

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