Galleria Naturale, Trieste

La Galleria Naturale, così chiamata per la sua caratteristica forma all’interno di una falesia della costiera Triestina, è un’opera che risale alla fine degli anni Venti del XX secolo e fa parte della più grande costruzione della Strada Costiera la cui inaugurazione risale al 1928.

Dalla piazzola di sosta del Belvedere della Galleria Naturale si gode di un panorama unico sul Golfo di Trieste e sulla città, essendo possibile abbracciare con lo sguardo l’immensità del mare Adriatico e del Carso alle proprie spalle. La particolarità dell’opera ingegneristica è che si è scelto di conservare la struttura rocciosa della falesia anche all’interno della galleria. Una tradizione triestina dice che porta fortuna suonare il clacson all’interno dell’angusta arca, non spaventatevi quindi se sentirete strombazzare i vostri compagni di carreggiata. E magari osservate la conformazione delle rocce in uscita da Trieste sul soffitto della grotta, potrete trovare tra i massi la forma di un volto umano, che i più malevoli dicono essere quello di Mussolini (su una parete si trovano ancora i resti scalpellati di un fascio littorio) mentre, soprattutto per i ragazzi, è il volto del poeta Dante Alighieri a cui bisogna rivolgersi invocando Viva Dante, Viva Dante!

Per MGM Press Veit Heinichen ha scritto la prefazione del libro La Costiera triestina – storia e misteri di una strada di Roberto Covaz e Annalisa Turel.

Passarono dentro alla galleria naturale, al cui ingresso, da più di sei mesi, campeggiavano parole d’ordine fasciste e una croce uncinata nera tracciata con lo spray. Ma sembrava non infastidisse nessuno. Lo stesso simbolo di quasi un metro di diametro spiccava sulla targa commemorativa con una poesia di Umberto Saba situata nel punto panoramico immediatamente a ridosso


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